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La bellissima trappeur di Reparto. Qui la prova che le uova e il pane twister li abbiamo fatti per davvero 🙂

Attenzione: le situazioni raccontate sono ispirate a storie vere, ma non rispecchiano la realtà ( a parte se siete molto sfigati o molto imbranati ).
In realtà all’ultima uscita di Reparto, del 26-27 novembre, la trappeur è incredibilmente venuta bene e abbiamo mangiato tutti cose (quasi) cotte.

 



La trappeur: croce e delizia di ogni scout.

La trappeur è un modo avventuroso e puzzolente di mangiare carne semicotta, patate bruciacchiate e uova scoppiate, il tutto accompagnato da buonissimo pane impastato a mano e cotto sul fumo.
Come si fa a dir di no?

Primo passaggio: accendere il fuoco
Elemento fondamentale della trappeur è il fuoco, che deve essere ben alimentato e potente, in modo da poter produrre tanta brace bella calda. Il segreto della trappeur infatti è proprio la brace: la carne cotta sulla fiamma rischia di bruciarsi completamente, una bella brace calda invece farà in modo che la si cuocia in modo uniforme e delizioso.
Il problema è che la brace è alla temperatura giusta per 2.8 minuti, poi inizia a raffreddarsi troppo e la carne rimane li a soffrire sul bastone, senza cuocersi mai del tutto.
Per riattivare la brace,bisogna fare fiamma, e siamo daccapo.
C’è chi dice che ci sia un modo per avere una brace degna di questo nome senza dover mai riaccendere la fiamma, cioè tenendo un fuocherello li vicino e spostando la brace quando è pronta direttamente sotto la salamella, ma così è come barare e a noi barare non piace! 🙂

Secondo passaggio: preparare i bastoncini
I bastoncini servono a cuocere la salamella (e anche il pane). La salamella, per essere degna di quel nome, deve essere almeno 200 grammi di carne, e il bastoncino deve essere in grado di reggerne il peso senza rompersi o bruciarsi.
I bastoncini per la trappeur quindi sono lunghi, flessibili, resistenti, dritti, sottili, di legno fresco, comodi da spelare, inesistenti.
Per trovare un bastone con tutte quelle caratteristiche bisognerebbe infatti fare un’uscita in una foresta di bambù in Cina, ma purtroppo in un week-end è piuttosto difficile arrivarci.
Quindi si ripiega su quello che si trova. Le situazioni più divertenti che si possono presentare sono:
-il bastoncino è troppo corto e se provo a cuocere la carne mi cuocio anche le dita
-il bastoncino si rompe a metà e mi finisce la salamella nel fuoco. Ora posso scegliere se fare gli occhi dolci al mio vicino per fare metà salamella con lui o lanciarmi nell’impresa di recuperare la salamella dalla brace a mani nude.
-il bastoncino è troppo verde: più che cuocere una salamella, sembra io stia pescando da dentro il fuoco con una canna da pesca corta

Terzo passaggio: preparare il pane e le uova
Il pane twister è un impasto di farina, acqua e sale, da prendere nelle giuste dosi.
Di solito, quando si fa il pane per la trappeur, si fa sempre l’errore di non avanzare farina nel caso l’impasto sia troppo appiccicoso. E poi -ovviamente- si versa l’acqua da una borraccia da un litro, con il tappo largo come quello della bottiglia dell’Estathè (avete presente quello che se provate a bere dalla bottiglia vi fate la doccia? Ecco, stesso effetto).
Il risultato è che nella gavetta dove stiamo impastando tutta la farina che abbiamo finisce un litro di acqua, e il pane si trasforma magicamente in pastella liquida ottima per le fritture di pesce.
L’unico aspetto positivo è che con tutta quell’acqua, il sale che abbiamo esagerato a mettere si diluisce un po’…
Le uova invece, da mettere direttamente sulla brace, vanno bucate. La leggenda dice che se il buco è fatto bene, le uova non esploderanno, ma probabilmente ci dev’essere un qualche incantesimo di magia aggiuntivo che non conosciamo, perchè non ho mai visto un uovo inesploso in una trappeur.
Comunque, le uova non vogliono essere bucate. Il risultato è che metà vengono bucate troppo poco, l’altra metà troppo. Se siete particolarmente forti (e fortunati) l’uovo addirittura vi esploderà tra le mani.
Ma non temete: anche se il buco è giusto, una volta nella brace, le uova esplodono tutte nello stesso modo! 🙂

Quarto passaggio: cucinare
Quando abbiamo brace,bastoncini, pane, uova, si può iniziare a cucinare!
Le uova vanno nella brace, insieme alle patate nella stagnola. Le salamelle e il pane invece vanno infilzati e arrotolati sui fantastici bastoncini. E poi inizia la festa: molte mezz’ore passate in trepidante attesa della cottura perfetta, con la salamella che sfrigola sul bastone.
Mentre il pane si secca senza cuocersi, le patate si carbonizzano e le uova esplodono con un ritmo irregolare (producendo dei simpatici BANG, che quando li senti rischi di far cascare salamella, bastoncino e compagnia nel fuoco per lo spavento), l’ignaro esploratore e l’ignara guida sperano che la salamella si stia cuocendo, anche se la sua splendida tinta color maiale vivo non sembra suggerirlo. I più impazienti avvicinano la salamella alle fiammelle ai lati, facendole bruciare per bene fuori per poi scoprire al primo morso che dentro è ancora tutto tranne che cotto.

Quinto passaggio: mangiare
Ebbene sì, signore e signori, è giunto il momento di assaggiare le delizie della cucina campestre. La salamella, ancora appesa al bastoncino piegato, mezza bruciata, mi sta salutando, mentre quello che abbiamo tirato fuori dalla brace convinti che fosse la patata si è rivelato essere invece un tizzone freddo (non sapremo mai se è la patata per davvero o se abbiamo tirato su un ciocco di carbone).
Le uova sono esplose tutte, e il pane twister è ancora bello crudo.
Fortuna che abbiamo portato i panini veri!
Ah, non li abbiamo presi alla fine? Ops…
Vabbè ragazzi, buon appetito!

LaCR


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